“Una tensione che dura tutta una vita“
Spazi e parole di memoria
per un ricordo diffuso di Gianfranco Maris
Nel quadro del centenario di Gianfranco Maris, il 5 maggio 2021, anniversario della liberazione del campo di Mauthausen, un coro di voci femminili ha attraversato l’Italia e l’Europa per ricordare le storie di uomini e donne che pagarono con la deportazione nei Lager il loro impegno per la pace, la giustizia e la libertà. L’evento grazie al coinvolgimento di 17 città italiane, Parigi e Mauthausen ha prodotto una rete di memoria e un archivio di voci resi qui disponibili attraverso una geolocalizzazione. Ripensare alla deportazione politica nella sua ricchezza culturale e umana significa ritrovare un filo rosso, una tensione comune che attraversa il presente dell’Europa e ne immagina il futuro.
Gianfranco Maris è stato antifascista, partigiano, deportato e sopravvissuto , avvocato e senatore della Repubblica, fondatore della Fondazione Memoria della Deportazione, presidente dell’Associazione Nazionale ex deportati nei campi nazisti (ANED) e direttore generale dal 2002 al 2013 dell’INSMLI (oggi Istituto nazionale Ferruccio Parri). Dal suo studio a Milano, attraverso Radio Popolare, si è dato il via a una commemorazione che attraverso discorsi e letture si è svolta nello stesso momento in tutti i 19 luoghi individuati per evocare tappe significative della sua biografia. Dopo gli interventi ufficiali, i testi portati dalle attrici del Collettivo Progetto Antigone hanno calato nella realtà dei diversi luoghi le parole di Maris e fatto loro eco con la voce della deportazione femminile.
Nella primavera del 1945 i nomi dei deportati sopravvissuti arrivarono nelle case degli italiani via radio. E’ così che per questo progetto abbiamo scelto la radio come portatrice di nomi, racconti e testimonianze. Grazie alla collaborazione di Radio Popolare, la radio è diventata il mezzo che ha legato idealmente i 19 luoghi il 5 maggio 2021 e che per la prima volta ha realizzato l’intreccio delle diverse voci raccolte quel giorno attraverso la produzione di un podcast per il 27 gennaio 2022. Oltre gli stereotipi e le semplificazioni, il progetto Memorie d’inciampo è stato il primo e concreto esempio di come il materiale qui raccolto può diventare un originale strumento per fare memoria.
La costruzione di una rete di memoria è un lavoro complesso di dialogo tra enti, associazioni e territori nella consapevolezza di condividere una storia comune di cui prendersi cura. Il progetto ideato da Elisabetta Ruffini si è realizzato grazie alla condivisione di Floriana e Gianluca Maris e alla collaborazione di Agnese Vigorelli, Ionne Biffi, Elena Gnagnetti e Vanessa Matta. La ricerca per la scelta delle testimonianze e l’elaborazione dei testi, confluiti nelle letture, è stata di Elisabetta Ruffini che con Floriana Maris ha condiviso il lavoro per la definizione del progetto. Claudio Jampaglia di Radio Popolare ha seguito l’organizzazione dell’evento radiofonico. Il 5 maggio 2021, a lockdown appena finito, nella scia di Maris si è voluto ribadire la forza dell’incontro per abitare il presente con un sentimento di comunità. La definizione grafica di questo sito è di Agnese Vigorelli, la preparazione dei materiali audio e video di Niccolò Guffanti e di Andrea Giovarruscio e la realizzazione del sito di Novajo.
“Riabitare i luoghi nella scia di Gianfranco Maris per dare eco alla deportazione politica significa incontrarci nelle strade e piazze delle nostre città per ribadire insieme che la memoria è ricerca di forme per abitare il presente nella consapevolezza del passato e con uno sguardo al futuro”. (Elisabetta Ruffini, responsabile del progetto)