Mauthausen – Germania
Campo di concentramento
Il campo di concentramento di Mauthausen è aperto nell’agosto 1938, a soli 5 mesi dall’annessione dell’Austria al Reich. Il campo principale, opera del lavoro schiavo di alcuni detenuti trasportati da Dachau, si sviluppa come una fortezza in cima a una collina, in una zona dove già durante la Prima guerra mondiale era sorto un campo per prigionieri militari. Il luogo è scelto per la sua vicinanza a una cava di granito dove la “Deutsche Erd-und Steinwerke GmbH”, una ditta di proprietà delle SS che produce materiale da impiegare per la costruzione degli edifici monumentali della Germania nazista, sperimenta per la prima volta lo sfruttamento sistematico del lavoro dei detenuti. Il campo, che è prettamente maschile, dopo essere servito soprattutto per gli oppositori politici tedeschi e austriaci, nel periodo del conflitto accoglie detenuti di diverse nazionalità: polacchi, ungheresi, spagnoli, sovietici, francesi, belgi, olandesi, italiani. Intorno al campo di Mauthausen sorge un vero e proprio arcipelago di lager da lui dipendenti e oggi si stima che almeno 190 mila persone vi siano state rinchiuse (più di 6mila gli italiani). La sua posizione nel cuore dell’Europa lo ha reso al momento dell’avanzata degli Alleati la meta del trasferimento di detenuti e detenute dai lager più periferici. Ultimo lager ad aver visto l’ingresso degli Alleati il 5 maggio 1945, è il luogo in cui viene steso il Giuramento di Mauthausen, testo con cui i sopravvissuti, nonostante le barriere linguistiche e le diverse sensibilità, fondano nel ricordo dell’esperienza appena vissuta l’impegno per la pace, l’uguaglianza, la giustizia sociale e la solidarietà fra i popoli. Consegnato all’Austria nel 1947, dal 1949 è Monumento nazionale. Aperto al pubblico, nel luogo dove sorgeva l’area destinata alle SS, oggi ospita diversi monumenti nazionali dedicati alla memoria delle vittime. Il monumento italiano è stato inaugurato nel 1955.
A Mauthausen Maris viene deportato il 5 agosto 1944 e dopo nove mesi, quando vede arrivare una camionetta di soldati alleati, capisce, come ha dichiarato lui stesso, di essere “nato un’altra volta”.
La cerimonia del 5 maggio 2021 si è realizzata grazie alla collaborazione di
Intervento di apertura Walter Hofstätter- Associazione Perspektive Mauthausen e Assessore alla Cultura del Comune di Mauthausen
Gianfranco Maris: scritti e discorsi contro l’oblio
Lo sguardo internazionale e contemporaneo
Nel testo letto le citazioni di Gianfranco Maris sono tratte da Oltre Mauthausen. Sulle strade della giustizia. La globalizzazione dei diritti (Mimesis – Fondazione Memoria della Deportazione, Milano 2021). Voce di Barbara Caviglia.
Nella foto Gianfranco Maris al XII Congresso Nazionale Aned, Mauthausen, Sala delle Bandiere, 3-5 maggio 2000. Alla sua sinistra il sen. Oscar Luigi Scalfaro, Dario Segre, Bianca Paganini e destra l’on. Luciano Violante – Presidente della Camera dei deputati, Archivio fotografico Fondazione Memoria della Deportazione.
Le parole di Luciana Nissim
Da Vittoria Gargantini, scritto inedito trovato tra le carte personali di G. Maris. Voce di Barbara Caviglia.
Vittoria Gargantini (1921- 2001), operaia alla Breda, è arrestata per gli scioperi del marzo 1944, reclusa a Milano, prima alla questura di S. Fedele, in seguito a San Vittore, viene poi trasferita a Bergamo alla caserma Umberto I. Da lì, è deportata a Mauthausen e poi trasferita ad Auschwitz-Birkenau. Rientra in Italia nel luglio del 1945.
Nella foto ritratto di Vittoria Gargantini, 1946. Archivio Aned di Sesto San Giovanni