Parigi – Francia
Cimitero Père Lachaise
Al cimitero Père-Lachaise le Amicali dei diversi campi hanno costruito i propri memoriali. La prima cerimonia in ricordo della deportazione si è svolta il 30 giugno 1946 con l’inumazione delle ceneri provenienti dal complesso di Auschwitz. Il monumento dedicato a Mauthausen è stato inaugurato il 4 maggio 1958: alto 5 metri e realizzato in granito proveniente da Mauthausen, simboleggia la scala che dal campo porta alla cava e ricorda il sacrificio dei detenuti costretti a trasportarvi a spalla il materiale estratto. Su due dei quattro lati del monumento, sotto l’iscrizione “Mauthausen. Camp d’extermination hitlérien” si trova, da una parte, un omaggio alla memoria dei deportati francesi, dall’altra, un ricordo del carattere internazionale del campo. Ricordare qui Maris significa ribadire quanto per lui la deportazione fosse una delle radici della nostra Europa.
La cerimonia del 5 maggio 2021 si è realizzata grazie alla collaborazione di
Intervento di apertura di Daniel Simon presidente dell’Amical de Mauthausen
Gianfranco Maris: scritti e discorsi contro l’oblio
Lo sguardo internazione e contemporaneo
Nel testo letto le citazioni di Gianfranco Maris sono tratte da Oltre Mauthausen. Sulle strade della giustizia. La globalizzazione dei diritti (Mimesis – Fondazione Memoria della Deportazione, Milano 2021). Voce di Giada Melley.
Nella foto Gianfranco Maris al IV Congresso dell’Aned, archivio fotografico Fondazione Memoria della Deportazione.
Le parole di Charlotte Delbo
Da Charlotte Delbo, Une connaissance inutile. Voce di Giada Melley.
Charlotte Delbo (1913-1985), figlia dell’immigrazione italiana in Francia, partecipa alla Resistenza nelle file del Partito Comunista, è arrestata nel 1942 e, dopo la fucilazione del marito, deportata a Auschwitz-Birkenau. Assistente prima di Louis Jouvet e poi di Henri Lefebvre, è autrice di testi tesi a “portare a coscienza” l’esperienza vissuta attraverso quel lavoro paziente e consapevole sul linguaggio che è la letteratura.
Charlotte Delbo, Une connaissance inutile, Minuit, Paris 1970, in corso di traduzione per Il filo di Arianna, Bergamo.
Nella foto Charlotte Delbo per gentile concessione di Claudine Riera-Collet, archivio fotografico Isrec.