Reggio Calabria – Calabria
Teatro Francesco Cilea
Il teatro comunale di Reggio Calabria, dedicato alla memoria del compositore calabrese Francesco Cilea, è il riferimento per il teatro di prosa della città. Costruito lungo il Corso Garibaldi si trova a due passi dal lungomare e di fronte a Palazzo San Giorgio, sede del Municipio. L’edificio, realizzato su progetto degli ingegneri De Simone e Laviny, è sorto nel luogo dove era ubicato il vecchio municipio. La prima inaugurazione si tiene nel 1931. Ne segue un’altra nel 1964. Nel 1985 sono avviati importanti lavori di restauro che dureranno 18 anni. L’edificio ospita 1500 posti ed è il più grande della Calabria. Un’ala apposita del teatro, posta al primo piano fuori terra, ospita la Pinacoteca civica, inaugurata nel 2008.
L’esterno della struttura ha forme classiche, mentre l’interno e la grande sala sono in stile ottocentesco.
L’ingresso è preceduto da una scalinata centrale e un portico, nel quale è stata accolta la lettura del 5 maggio 2021. L’iniziativa ha rotto il silenzio che durava da più di un anno e, in questo modo, il ricordo di Maris è diventato un’occasione per ribadire il filo rosso dell’antifascismo che lega il nostro paese e la sua storia.
La cerimonia del 5 maggio 2021 si è realizzata grazie alla collaborazione di
Interventi di apertura Giuseppina (Giuggi) Palmenta- Assessore con delega allo Sport del Comune di Reggio Calabria, Rosanna Scopelliti – Assessore con delega alla Cultura, Turismo, Legalità, Scuola e Università del Comune di Reggio Calabria
Gianfranco Maris: scritti e discorsi contro l’oblio
Il filo rosso dell’antifascismo
Nel testo letto le citazioni di Gianfranco Maris sono tratte da Oltre Mauthausen. Sulle strade della giustizia. La globalizzazione dei diritti (Mimesis – Fondazione Memoria della Deportazione, Milano 2021) e dal manoscritto di un’orazione tenuta in occasione del 5 maggio conservato tra le sue carte private. Voce di Renata Falcone.
Nella foto Gianfranco Maris insieme alla sorella, anni 40, archivio privato famiglia Maris.
Le parole di Giuliana Tedeschi e Sofia Kossak
Dai testi di Giuliana Tedeschi e Sofia Kossak pubblicati in Notte sull’Europa. Voce di Renata Falcone.
Giuliana Tedeschi (1914-2010) è stata arrestata insieme al marito e alla suocera poiché dichiarata per legge di “razza ebraica” e deportata ad Auschwitz-Birkenau. Nel dopoguerra, pubblica una delle prime testimonianze dal significativo titolo Questo povero corpo (Edit, Milano 1946).
Sofia Kossak (1890-1968), polacca e membro della Resistenza, fu internata come politica a Auschwitz nel 1943: la sua testimonianza Il campo della morte è stata tradotta nel 1947.
Giuliana Tedeschi e Sofia Kossak in Notte sull’Europa, Aned Federazione di Roma, 1963.
Nella foto Giuliana Tedeschi per gentile concessione della figlia Rosella alla mostra Frida e le altre realizzata dalla Fondazione Fossoli a cura di E. Ruffini.
Nella foto Sofia Kossak, archivio privato.